ARTICOLI SUI ROSACROCE ED I LORO MISTERI

giovedì 16 aprile 2009

"REFERENZE" SIMBOLICHE DELLA ROSA E DELLA CROCE


"REFERENZE" SIMBOLICHE DELLA ROSA E DELLA CROCE
IN RELAZIONE AL "LINGUAGGIO" DEI SAPERI ESOTERICI


L'abbinamento della rosa con la croce ha un riscontro storico in un nome proprio, quello di Christian Rosenkreutz (tale cognome suona come "Croce-rosa"),nominato anche come «Padre C.R.C.», protagonista di un "romanzo alchimistico" pubblicato nel 1616 con il titolo Le nozze chimiche di Christian Rosenkreutz.
Prima di analizzare il significato e la portata di questa pubblicazione è necessario valutare in sintesi le "referenze" simboliche della rosa e della croce, in relazione al "linguaggio" dei saperi esoterici. Posto che si convenga sul l'opportunità di parlare della rosa come di un archetipo (da intendersi in questo caso come una forma portatrice di significati o valori che trascendono l'intenzione comunicativa o l'interpretazione soggettiva di un'immagine), la rosa può addirittura essere definita "l'archetipo degli archetipi". Osserva infatti Elémire Zolla (Archetipi,Venezia,1988) che «come ogni ente gravita verso l'Essere che è l'Uno..., tutti gli archetipi si ravviseranno in ordine prospettico, in rapporto all'invisibile Unità che è il loro punto di fuga; assomiglieranno allora, sul piano visivo, ai petali di una rosa, agli scomparti di un mandala, sul piano acustico alla rosa della cassa armonica, l'apertura negli strumenti a corda dove le vibrazioni delle corde-archetipi assumono ciascuna il proprio corpo sonoro e tutte si unificano nel timbro complessivo dello strumento. Quando la convergenza degli archetipi all'Unità è offuscata, la mente fantastica, quando è chiara, viceversa, l'immaginazione si attiene all'ordine immaginale, che assume in Occidente la forma suprema d'una rosa palpitante, mentre in Oriente appare come l'anelito di un loto sulle acque». La materia è così complessa che qualsiasi tentativo di chiarificazione, in un ambito necessariamente succinto, non potrebbe che suscitare ulteriori difficoltà di comprensione.
Vi rientrano, per esempio, considerazioni fondamentali sull'affinità della rosa con la ruota come simbolo della ciclicità temporale della vita nell'ordine immutabile del cosmo, che nella civiltà occidentale si esplica in particolare nei rosoni delle cattedrali romaniche e gotiche.
Lasciando da parte il Cristianesimo (la Vergine come Rosa mystica, o la rosa come coppa, collegata al Santo Graal e quindì al sangue sacrificale di Cristo) e fermandosi comunque all'Occidente, si impongono poi dei collegamenti con l'alchimia. Nel contesto della tradizione alchemica il simbolo della rosa è ampiamente utilizzato, sia come uno dei nomi della pietra filosofale (forse perché la rosa a otto pelali ha il significato della rigenerazione) sia con valenze diverse a seconda del colore dei petali.
Il termine "Rosaio"o "Rosario"ancora, compare nel titolo di numerosi trattati alchimistici, il più noto dei quali è il Rosario dei filosofi, di autore ignoto, probabilmente risalente alla prima metà del XIV secolo. Sempre nel contesto di questa tradizione la rosa viene definita "Fiore del Saggio".
Un ultimo accenno al fatto che, nelle nozze mistiche, la rosa rossa umica attribuita al re, quella bianca alla regina.
Non meno complessa è la simbologia della croce, anche perché è ricorrente nelle civiltà ad assetto tradizionale più distanti, nello spazio e nel tempo. II Cristianesimo, collegandola alla Passione redentrice del Salvatore, vi ha poi aggiunto ulteriori e profonde valenze, come è avvenuto per la croce celtica, una forma sacra pagana che ha mantenuto le sue più remote risonanze archetipiche pur venendo adattata allo spirito della nuova religione.
In generale si può ricordare l'affinità della simbologia della croce con quella dell'albero.


In una leggenda medievale molto diffusa (La cerca di Seth) sono posti in relazione l'albero dell'Eden, Salomone e la regina di Saba, la croce innalzata a Gerusalemme,"ombelico del mondo", per il supplizio del Redentore.
L'immaginario popolare ha così tradotto in "racconto" il polimorfismo dell'albero-croce come centro e asse del cosmo, albero della conoscenza (attraverso il collegamento con Adamo e Salomone ) e albero del sacrificio, entro il comune denominatore archetipico dell'albero della vita.
In ambito esoterico la croce è soprattutto un'immagine cosmologica, questo grazie alla sua forma in cui appaiono congiunti il principio verticale spirituale, attivo e puntato sulla luce, e quello orizzontale della terra, manifestazione recettiva riflessa dell'Essere. A questo punto si può tentare di analizzare il significato delle Rosa-Croce, ovvero della "firma" con la quale si è storicamente presentata l'omonima istituzione: una rosa al punto di in crocio dei due bracci di una croce, all'interno di un quadrato (simbolo di ordine, stabilità e fermezza).
In termini generali si può pensare che alluda alla possibilità di una rigenerazione (la rosa) attraverso la congiunzione degli opposti (i bracci della croce), un tema ricorrente nel patrimonio sapienziale esoterico. Poiché tale processo era generalmente collegato all'azione del fuoco, ver rebbe amplificata in questo caso la valenza della croce come simbolo igneo, vuoi per il tradizionale ricorso al legno per produrre la fiamma, vuoi perché il fuoco produce trasformazione e purificazione.
Non si deve d'altra parte ignorare che nella simbologia alchemica la croce è presentata come affine al crogiuolo (parola che avrebbe la stessa origine etimologica), dove la materia prima muore per resuscitare purificata e spiritualizzata. Secondo A.C. Ambesi, che non tace i suoi debiti nei confronti dell'esoterista moderno R. Guénon (1866-1951 ), «la fioritura della rosa al punto di intersezione dei due bracci significa conquista della centralità e dell'invariabile mezzo, il pieno dominio dell' orizzontalità,ottenuto con il non agire sull'lo e con l'identificazione con il Sé superiore».


http://www.parodos.it/rosacrocerosacroce.htm

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