ARTICOLI SUI ROSACROCE ED I LORO MISTERI

giovedì 16 aprile 2009

NOZZE CHIMICHE

Nozze chimiche
L'opera


Nel 1616 una terza opera, molto più complessa rispetto alla Fama Fraternitatis e alla Confessio, diede alla "promozione" della Rosa-Croce in Germania il suggello definitivo. Si tratta di Le nozze chimiche di Christian Rosenkreutz, attribuite con quasi unanime certezza a Johann Valentin Andreae. Nato nel 1586 da una famiglia di tradizioni luterane del Wurttenberg, a sua volta pastore luterano, ma aperto alle istanze religiose del Calvinismo, Andreae aveva studiato a Tubinga, coltivandovi anche una precoce vocazione letteraria. Negli anni 1602-1603 scrisse due commedie, nonché un'opera perduta di contenuto alchemico, Le nozze chimiche, utilizzata forse come nucleo per la più matura pubblicazione del 1616. (Che i due scritti non siano stati la stessa cosa lo dimostrano, in quello a noi noto, i riferimenti ai posteriori "manifesti rosacrociani" e alla corte dell'elettore palatino del Reno e di sua moglie Elisabetta, figlia di Giacomo I Stuart, a Heidelberg.)
Accanto al titolo delle Nozze del 1616 è posta una data: anno 1459. Ciò dovrebbe far presumere che l'autore, non indicato, fosse lo stesso Rosenkreutz, dato per vissuto centosei anni e morto nel 1484.
La vicenda narrata, suddivisa in sette giorni come il racconto del Genesi, descrive le successive visioni del narratore in uno splendido castello. La prima, che ha tuttavia nella propria casa, è quella della Fama, che già presso i Romani personificava il rapido diffondersi dell'eco di un
avvenimento e per questo era rappresentata come una giovane donna alata dai molti occhi e dai molti orecchi. Nella lettera che Rosenkreutz
riceve, accanto a una composizione in versi di cui i primi due sono Oggi, oggi, oggi, si celebrano le nozze regali, vi è il simbolo della monade di John Dee. Egli allora dopo un sonno carico di presagi incoraggianti, si prepara a partecipare alle nozze regali indossando un abito di lino bianco, con un nastro rosso alla vita incrociato sulla schiena e quattro rose rosse sul cappello. Raggiunto ìl luogo della celebrazione, sì presenta al custode sulla porta come un «Fratello della Rosea Croce», Poi entra, supera l'ostacolo di un leone ruggente trattenuto dal custode alla catena, segue le tracce di una Vergine che accende via via le lampade e, attraversando stanze e scaloni sontuosi, raggiunge la folla degli invitati, ai quali, dopo una musica sublime e uno squillo di trombe ancora la Vergine annuncia il non lontano arrivo degli sposi. La Vergine riappare il terzo giorno, quando tutti gli ospiti vengono pesati e Rosenkreutz, indicato da un paggio con un emblematico «È lui!», le dona le rose del cappello. Nel corso del successivo banchetto gli ospiti ricevono dai paggi il Toson d'Oro e un Leone volante, a loro accordati dallo sposo. Il resto della giornata trascorre ad ammirare le meraviglie del castello, fra cui in giardino una fontana del Leone, ma verso sera I'imancabile Vergine conduce Rosenkreutz in una stanza dall'arredamento semplice e sobrio, dove vi sono strani libri di preghiera. I presenti, regina compresa, pregano che le nozze imminenti possano rendere gloria a Dio e benefici a chi vi partecipa. Il quarto giorno, dopo aver scoperto che il leone della fontana recava una lapide con la scritta «Hermes Princeps», il protagonista assiste a una rappresentazione teatrale, avente per soggetto le nozze regali. La giornata, allietata da questo intrattenimento, si conclude in modo lugubre: gli ospiti riuniti assistono all'arrivo di sei bare, dove vengono deposte altrettante persone dopo la decapitazione. Il giorno dopo, tuttavia, i cadaveri sono resuscitati. Il quinto giorno Rosenkreutz scopre nei sotterranei del castello una misteriosa tomba, mentre il sesto è dedicato a pratiche alchimistiche miranti alla produzione dell'Uccello alchemico. L'ultimo giorno è quello della partenza di tutti gli ospiti, che avviene su dodici navi con bandiere recanti i segni dello Zodiaco e con il congedo della Vergine che comunica loro di essere stati nominati Cavalieri della Pietra d'Oro.
La sintesi tratteggiata impoverisce inevitabilmente il contenuto di un'opera che è tutto un susseguirsi di allegorie e di simboli, anche se il linguaggio alchcmico sembra essere il suo carattere distintivo. Accantonata da tempo la convinzione che Christian Rosenkreutz sia stato un personaggio storico, gli studiosi dei saperi esoterici sono abbastanza unanimi nel ritenere che, oltre che presentare dei caratteri autobiografici, raccontando il percorso spirituale di Andreae, le Nozze chimiche costituiscano un vero e proprio «manuale di ascesi pratica», insegnando, per chi ovviamente è in grado di comprendere, «tutto quanto è trasmissibile per iscritto circa le operazioni iniziatiche» (G. Arthos, introduzione alla prima traduzione italiana, Roma, 1975). Tuttavia il fatto che Andreae, nella maturità, si sia scagliato contro « la commedia della Rosa-Croce» e ne abbia condiviso con Tommaso Campanella il disprezzo espresso nella Città del Sole, definendo la propria opera giovanile come un ludibrium (un `gioco") avvalora l'ipotesi che Andreae non facesse parte della tradizione sapienziale dei Rosa-Croce, salvo aver avuto ìn giovinezza qualche contatto.
La posizione religiosa assunta da Andreae negli ultimi anni della sua vita e nella sua attività pastorale (quando morì era priore dell'abbazia di Aldeberg) incoraggia d'altra parte gli storici a mettere le Nozze chimiche, assieme alla Fama Fraternitatis e alla Confessio, in relazione con la situazione, l'atmosfera e le aspettative che fecero da sfondo alle nozze reali (nel senso sia di "effettivamente verìficatesì" sia di "regali") tra Elisabetta, figlia di Giacomo I Stuart re d'Inghilterra, e Federico V, Elettore del Palatinato.
Nozze chimiche
Le "nozze chimiche" sarebbero quelle dello Zolfo e del Mercurio, corrispondenti alle coppie Sole-Luna, maschio-femmina, fisso-volatile. Dallo scontro-incontro degli opposti si deve arrivare alla loro congiunzione, perchè ogni elemento contiene in germe anche il suo opposto.




http://www.parodos.it/rosacrocenozzechimiche.htm

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