ARTICOLI SUI ROSACROCE ED I LORO MISTERI

giovedì 16 aprile 2009

LA TRADIZIONE - ERMETE TRISMEGISTO

LA TRADIZIONE - ERMETE TRISMEGISTO


Poiché la tematica della Rosa-Croce ha soprattutto a che vedere con la storia dell'Ermetismo, è necessario ricercarne l'origine. Il termine Ermetismo è in relazione con il nome di Ermete Trismegisto, la cui leggenda fiorì nel Il secolo d.C., nella fase declinante dell'Ellenismo.
Le scuole di pensiero del Mediterraneo avevano avuto modo di inglobare nel patrimonio della filosofia greca antica significativi influssi orientali, provenienti,dalla periferia dell'impero e concernenti la speculazione religiosa, l’astrologia e la magia. La crisi del mondo antico sollecita esplorazioni presso le culture esoteriche che non hanno raggiunto la cristallinità concettuale della filosofia greca, ma che, nondimeno (e forse più), sottolineano il limite di un pensiero troppo astratto e poco atento ai problemi dell'uomo... Misticismo _ magia e astrologia trovano l'humus favorevole, a tutti i livelli della società, per un espansione entro i confini dell'impero che si colloca in concorrenza diretta con il cristianesimo nascente. L'ansia di liberazione appare tanto più appagata quanto più i messaggi cui ci si rivolge sono carichi di autorevolezza e di santità. Ora, tali qualità appaiono proporzionali alla distanza nel tempo dei loro supporti culturali: la magia persiana, l'astrologia caldea, la religione egiziana erano fonte di rivelazioni manifestatesi in illo tempore [in un tempo indeterminatamente antico] e,come tali, inauguranti una tradizione complessa dai volti multipli, che, nella convinzione di molti, non poteva non aver influenzato anche la filosofia dei Greci. La gnosi ermetico -alchemica si afferma con l'aspirazione di coinvolgere l'uomo nella sua totalità: come sapere esoterico, rivelazione dell'arcano, appagamento dell'intuizione, ritorno alle origini: il futuro si specchia nel passato e il cerchio si chiude» (C. Prandi, voce "Tradizioni", Enciclopedia, Einaudi, Torino, 1981).
La "leggenda" di Ermete Trismegisto è alquanto complessa. Da alcuni infatti è identificato con il dio egizio Thot, che i Greci assimilarono a Ermes (Mercurio per i Romani): il dio greco, che aveva ricevuto dal fratello Apollo la bacchetta magica a volte raffigurata come caduceo (il bastone con due serpenti attorcigliati che stanno per baciarsi, spesso utilizzato nelle immagini dei libri d'alchimia), era il patrono di tutte le attività umane, fra cui le arti e le scienze, e in quanto messaggero degli dèi era anche padre della parola; il dio egizio era l'inventore della scrittura e del calcolo, anche lui protettore delle scienze e delle arti, mentre il termine "trismegisto" (che significa "tre volte grandissimo" o "nato tre volte" oppure ancora, come scrive l'autore de La tavola smeraldina,"colui che ha in sé le tre parti di saggezza del mondo intero") era utilizzato dagli antichi Egizi come appellativo per i loro dèi.
Secondo altri la figura di Ermete Trismegisto potrebbe essere collegata a ben tre personaggi leggendari, accomunati dalla prerogativa di detenere e trasmettere sapienza e conoscenze iniziatiche.
Il primo, nipote di Adamo, sarebbe vissuto prima del Diluvio, avrebbe scritto numerose opere e progettato le Piramidi. Il secondo, di origine babilonese, sarebbe stato a parte dei segreti relativi alla matematica e alla geometria sacra e li avrebbe trasmessi a Pitagora. Il terzo, vissuto in Egitto sarebbe stato, oltre che insigne matematico, anche filosofo e medico e avrebbe costituito la fonte del sapere alchemico (l'alchimia viene in effetti definita anche `Arte Ermetica"). La tavola smeraldina
«È vero senza menzogna, certo e verissimo.
Ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso per fare i miracoli della cosa una. E poiché tutte le cose sono e provengono da una, per la mediazione di una, così tutte le cose sono nate da questa cosa unica mediante adattamento. Il Sole è suo padre, la Luna è sua madre, il Vento l'ha portata nel suo grembo, la Terra è la sua nutrice. Il padre di tutto, il fine di tutto il mondo è qui. La sua forza o potenza è intera se essa è convertita in terra. Separerai la Terra dal Fuoco, il sottile dallo spesso dolcemente e con grande industria. Sale dalla Terra al Cielo e nuovamente discende in Terra e riceve la forza delle cose superiori e inferiori. Con questo mezzo avrai la gloria di tutto il mondo e per mezzo di ciò l'oscurità fuggirà da te. È la forza forte di ogni forza: perché vincerà ogni cosa sottile e penetrerà ogni cosa solida. Così è stato creato il mondo. Da ciò saranno e deriveranno meravigliosi adattamenti, il cui metodo è qui. È perciò che sono stato chiamato Ermete Trismegisto, avendo le tre parti della filosofia di tutto il mondo.
Ciò che ho detto dell'operazione del Sole è compiuto e terminato.»


L'Ermetismo comunque non tramontò con la civiltà di cui era espressione, ma sopravvisse, «mascherato» (l'espressione è di j. Evola, uno dei più discussi personaggi dell'Esoterismo moderno), per tutto il Medioevo, dovendo far fronte al perseguito e dichiarato universalismo della Chiesa di Roma che si proponeva come l'unica depositaria della Rivelazione divina e combatteva ogni indirizzo di pensiero contrario alla propria dottrina: per esempio, papa Giovanni XXII che condanò nel 1317 la pratica dell' alchimia con la decretale Spondent pariter, e nel 1323, con la bolla Cum inter nonnullus, si pronunciò sulla contestazione da parte dei fraticelli e di altri gruppi affini ai francescani eterodossi (rifiutavano al proprio ordine il diritto di proprietà) e li condannò alla persecuzione del Tribunale dell'Inquisizione.
Eppure fu proprio nel Medioevo che giunsero in Occidente, e furono tradotti, i primi testi esoterici orientali, fra i quali la famosa Tavola smeraldina attribuita a Ermete Trismegisto e che, secondo la leggenda, fu trovata dalla moglie di Abramo, Sara, nelle mani del marito morto:
venne deposta nel luogo dove fu sepolto il patriarca e li fu ritrovata dai soldati di Alessandro Magno (sembra che il luogo fosse una Cavità della Grande Piramide di Gizah). L'importanza dell'arrivo in Occidente di questi testi è sottolineata da alcuni (fra cui P Cortesi che ha curato la traduzione di L'alchimia ovvero Trattato della pietra filosofàle attribuito a Tommaso d'Aquino) che fanno coincidere la nascita dell'alchimia medievale (considerata una filosofia ermetica) proprio nel momento in cui lo studioso Roberto di Chester finì di tradurre in latino un'opera araba (II libro della composizione di alchimia), l'11 febbraio 1144.
È significativo che a coniare con una connotazione fortemente negativa il termine Medioevo, ovvero "Età di mezzo", siano doli proprio i dotti di quel Rinascimento in cui riprese potentemente vigore la tradizione ermetica.
Nella prospettiva di un rinnovamento globale del mondo, dopo secoli e secoli di cosiddette tenebre, occorreva recuperare la chiave di lettura dell'universo e sottoporre a verifica le possibilità della spirito umano.
Nel Rinascimento si credeva che Ermete Trismegisto fosse realmente vissuto in tempi antichissimi e fosse l'autore di opere scritte segretamente conservate e tramandate.
Come figura mitico-carismatica, fece da tramite tra i percorsi di ricerca non solo dei nuovi alchimisti, ma anche dei filosofi, degli scrittori, degli artisti e dei religiosi e i saperi esoterici dell'età tardo-antica. Andò così rinnovandosi anche la comunicazione simbolica, con il recupero e il rilancio di immagini "archetipali" antichissime, a partire da quelle astrologiche.
Secondo l'opinione di molti studiosi le origini culturali del movimento della Rosa-Croce devono essere collocate proprio nello scenario dell'Esoterismo rinascimentale.
Il Corpus hermeticum
Nel fervido e appassionato clima di "riscoperta" del passato che caratterizzò il primo Rinascimento a Firenze, che ne fu il centro propulsore, vennero fatti pervenire da Bisanzio i manoscritti di Platone e dei filosofi neoplatonici dell'età ellenistica e furono tradotti dal greco in latino. Assieme a questi testi, nel 1460, arrivo anche una raccolta di trattati, il Corpus hermeticum, cosiddetto perché ne veniva indicato l'autore nella persona unica di Ermete Trismegisto.Identificandolo con un importante e saggio sacerdote dell'antico Egitto alla sapienza del quale aveva attinto lo stesso Platone, Cosimo de' Medici invitò Pumanísta Marsilio Ficino a dare immediata esecuzione alla traduzione.
"Cosi una filosofia che era una sorta di culto religioso della natura, implicante pratiche magiche, venne diffusa entro il nocciolo del Neoplatonismo in voga. Ebbe risultati rivoluzionari perchè la filosofia ermetica diede all'uomo una posizione nell'universo diversa da quella che era prevalsa nel Medioevo. Collocò l'uomo in una posizione dominante, in quanto essere capace di operare sulla natura e di piegarla al suo volere [...] Ma la magia ermetica non era stragoneria volgare:la tradizione ermetica era una tradizione intellettuale e filosofica, con alcuni elementi magici, che incoraggiava il volgersi al mondo per investigarne i segreti, come dovere religioso" (F.A.Yates L'Illuminismo dei Rosa-Croce, trad.it. Torino, 1976).


http://www.parodos.it/rosacrocelatradizione.htm

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